Ancora una volta, parlando di Sardegna la prima cosa che viene in mente sono il mare e le spiagge, e diciamolo, il Nord è quello più conosciuto e passateci il termine “inflazionato”. Ma per sfatare questo falso mito oggi vi portiamo a visitare quelle che nel Sud dell’isola sono le spiagge più suggestive. Vi convinceremo che le coste sarde hanno un comune denominatore: tutte vi fanno sentire in PARADISO!
Iniziamo il nostro tour virtuale da Su Giudeu il cui nome parrebbe derivi dal polpo che localmente viene chiamato Pruppu Giudeu e che come un ebreo attaccato ai suoi averi, rimarrebbe ben aggrappato alle rocce. Dalla spiaggia è possibile raggiungere a piedi, soprattutto nei giorni di bassa marea, l’isolotto omonimo che dà il nome alla spiaggia. Saliti in “vetta” potrete ammirare l’immenso campo dunare che, pensate un po’, si è formato durante l’ultima glaciazione, quando fortissimi venti freddi soffiavano in queste terre. La sabbia di un color oro è sottile, quasi impalpabile e le acque cristalline non hanno niente da invidiare alle più rinomate spiagge caraibiche.
Ci spostiamo poco più a sud, e troviamo la piccola Cala Cipolla, che di piccolo ha solo la sua estensione. Provate ad affacciarvi tra i ginepri che la cingono e a non esclamare “Grandiosa!”. Il suo nome potrebbe derivare dalla sua forma, ad ampolla o a cipolla, ma potrebbe anche essere dovuto alla sua antica denominazione, Portu Simoni Xibudda, che a quanto dicono fu un uomo qui naufragato ai primi del Novecento. La breve passeggiata che si è obbligati a fare per accedervi, non scoraggia gli innumerevoli bagnanti, e per poter prendere posto è conveniente arrivarci molto presto o nella bassa stagione. Provate a concedervi qualche ora all’ombra dei secolari ginepri e poi raccontateci dove vi portano i pensieri.
Procedendo verso sud, troviamo quella che consideriamo una delle perle della di questa zona. Parliamo di Tuerredda. Prende il nome dall’isola antistante, e alla quale si deve la particolare conformazione a doppio arco della spiaggia. La sabbia finissima e bianca ricopre un’area di circa 450 metri e tutto l’arenile è contornato dalla vegetazione tipica del mediterraneo. Nei mesi meno caldi le mimose fiorite, i giunchi e i ginepri ne fanno un angolo di paradiso. Noi vi suggeriamo una visita e auspicabile sosta nei mesi di giugno e settembre, vista la presa d’assalto durante i mesi più caldi.
Ultima tappa, ma solo perché abbiamo voluto iniziare con un piccolo assaggio, è la spiaggia di Piscinnì, il cui nome è dovuto alla torre di avvistamento spagnola che sovrasta il promontorio limitrofo di Capo di Piscinnì. La spiaggia è scarsamente frequentata, anche durante l’alta stagione perché priva di servizi, ma è meta ideale per gli amanti del surf, e delle immersioni e per chiunque ami prendere il sole in un ambiente incontaminato e selvaggio in totale relax. Una particolarità di questa piccola spiaggia si può ammirare solo nei mesi primaverili in cui l’arenile è fruito da una “allargata” famiglia di mucche dotate di un’ancestrale furbizia, vengono qui per godere della brezza marina e di un angolo di pace che solo qui possono trovare.
Foto di emmequadro61 – Tueredda beach, Sardinia, Italy, CC BY 2.0,
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